Artista / Autore |
Renato Ranaldi | |||
Titolo |
Renato Ranaldi. Tebaide (nudo con le mani in tasca) | |||
Descrizione |
Lo scritto di Renato Ranaldi «Descrive l’attraversamento di vicende dove lo stesso artista ora si identifica nell’artefice di tutte le opere d’Arte che incrocia, pensa di averle prodotte lui stesso. L’intera descrizione dei fatti si svolge in un clima storico di assoluta decadenza, specie di catastrofico dopoguerra che riguarda l’Europa intera dove la sopravvivenza è il tema totalizzante. Emblematicamente il testo descrive l’impossibilità dell’eliminazione del fenomeno Arte dalla faccia della terra, in qualsiasi contesto ambientale e panorama storico, anche se apocalittico. Il dimorante di Tebaide, protagonista di questo romanzo breve, dopo qualche tempo dalla sua guarigione, avvenuta subito dopo l’incontro con il monumento in piazza del Teatro, si riconosce quale autore di una sola opera nella quale si imbatte...» Renato Ranaldi (1941) vive e lavora a Firenze. Dopo aver frequentato il liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti, si diploma nel 1962 e inizia il suo percorso artistico con la pittura caratterizandosi per una ricerca di accostamenti di differenti stilemi linguistici. Attraverso un’intensa sperimentazione di tecniche e materiali e sulla base di un costante esercizio dell’attività del disegno, ben presto l’opera pittorica e quella plastica si dissolvono l’una nell’altra. Nel tracciare un proprio percorso autonomo rispetto alle tendenze del minimalismo, della pop, dell’arte povera e della costellazione dei neoespressionismi, Ranaldi mette a punto negli anni Settanta un repertorio di opere si pongono fuori da schemi accademici. Sono gli anni in cui si lega di amicizia con artisti come Giuseppe Chiari, Eugenio Miccini, Ketty La Rocca, ma anche come Andrea Granchi e Sandro Chia, con i quali condivide l’esperienza del Teatro Musicale Integrale (1967-69) e parzialmente anche l’esperienza cinematografica del film d’artista (a partire da Senilix, 1968). Negli stessi anni incontra anche Fernando Melani e Luciano Fabro. La sua attività espositiva, che lo vede invitato nel 1988 alla XLIII Biennale di Venezia con una sala monografica, prosegue in Italia e all’estero con notevole assiduità. Parallelamente agli interessi artistici Ranaldi porta avanti quelli letterari che lo portano nel 2002 a pubblicare La misura, la rotazione, il ritorno di cui questo romanzo breve è l’ideale continuazione. | |||
Lingua |
Italiano | |||
Anno Formato N. pag. |
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ISBN Prezzo |
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