Artista / Autore |
Francesca Alix Nicoli | |||
Titolo |
Fausto Melotti e l'Esposizione Universale di Roma | |||
Descrizione |
Il volume focalizza la partecipazione di Fausto Melotti all’Esposizione di Roma che si sarebbe dovuta tenere nel 1942. Sotto la forza propulsiva di Mussolini nella capitale fervevano i lavori per realizzare l’EUR e Melotti era tra quello stuolo di artisti chiamati a realizzare opere monumentali che avrebbero dovuto mettere in luce la grandeur dell’Impero e riportare alla memoria i fasti dell’antica Roma. Francesca Nicoli racconta la storia e il clima in cui presero corpo i gruppi scultorei progettati da Melotti: «Quelle quattro colossali statue di marmo erano tratte dal gelo e dal nitore, dai silenzi e dalle paurose zone di vuoto che incombono in maniera sinistra nelle tele dechirichiane. E dovevano essere ambientate, ma non vi arrivarono mai, in piazze d’Italia create con edifici svettanti costruiti con i più nuovi materiali, vetro e cemento armato. Come immensi teatri d’ispirazione metafisica, le decorazioni dovevano essere collocate sullo schema rigido ed angolare dei palazzi moderni, proprio come anni dopo avrebbero insegnato gli architetti post-moderni. Per la realizzazione dei marmi commissionati dall’Esposizione Universale di Roma, nel 1941Melotti s’era rivolto alla “Ditta Prof. Comm.Carlo Nicoli”, e siccome in quel laboratorio sono rimasti documenti d’archivio, affascinanti figuroni in gesso ricoperti dalla polvere del tempo, e persino una colossale scultura in marmo all’ombra della quale la scrivente è cresciuta, meritava esaminare con una certa accuratezza la plausibilità di quell’idea. È così emerso che le sculture neoclassiche di Melotti erano il frutto di una completa adesione, da parte dell’artista, a motivi di origine greca quali il canone, la regola matematica, insomma». | |||
Lingua |
Italiano | |||
Anno Formato N. pag. |
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ISBN Prezzo |
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